Negli ultimi anni il personaggio di Batman ha riacquisito nuova linfa vitale sia al cinema, con l’ottima trilogia di Christopher Nolan, sia nell’ambito dell’intrattenimento elettronico grazie a Warner Bros e ai suoi Batman: Arkham Asylum e Batman: Arkham City. Questi ultimi sono tra i pochi nella storia dei videogiochi a potersi vantare di essere riusciti nell’intento di rendere omaggio al popolare supereroe della DC Comics, ricreandone quasi alla perfezione l’universo e tutto il suo fascino. Merito senz’altro di Rocksteady Studios, lo sviluppatore londinese alle spalle dei due sopra citati progetti, che però ha deciso di prendersi una pausa e lasciare il suo posto a Warner Bros Games Montreal per questo terzo episodio della saga.
Batman: Arkham Origins è ambientato alcuni anni prima rispetto agli eventi del primo episodio della serie. Per essere precisi, due anni dopo il ritorno di Bruce Wayne a Gotham, quando Batman era ancora considerato una sorta di leggenda metropolitana, Gordon era un capitano e il commissario della polizia era il corrotto Gillian Loeb. Pertanto, come accennato nell’introduzione, gli utenti ritroveranno un Cavaliere Oscuro agli esordi, non ancora maturo e temprato da innumerevoli battaglie, ma non per questo sprovveduto.
Lo scopo di questa sorta di gioco nel gioco è di catturare un certo numero di malviventi e fermare i loro piani prima che sia troppo tardi. Disattivare in tempo le bombe dislocate in vari punti della città da Anarky, al secolo Lonnie Machine, trovare le armi che Pinguino ha nascosto prima che queste finiscano sul mercato nero, o bloccare quel pazzo dell’Enigmista sono solo alcuni dei compiti che Batman è chiamato a portare a termine.
Pur non essendo uno spazio enorme, specie se paragonato a prodotti realmente free roaming, la Gotham di Origins è comunque liberamente esplorabile, ampia circa due volte rispetto a quella del predecessore. E’ stato implementato un sistema di trasporto rapido sulla falsariga di quelli visti già in altri giochi, sfruttando in questo caso il Batwing. Per richiamare il mezzo volante bisogna però prima disattivare le torri nemiche che presidiano le singole aree. In alternativa il Cavaliere Oscuro può sempre spostarsi rapidamente per le vie della vecchia e della nuova città sfruttando i classici appigli per appendersi, lanciandosi da un punto all’altro di un edificio, o saltando agilmente sui tetti. In questi casi è restituita all’utente la sensazione di trovarsi di pattuglia in una città vera, pronto a intervenire dall’alto in qualsiasi istante per fermare i criminali. Questi ultimi, come da tradizione, non accoglieranno certo Batman a braccia aperte. Una volta ingaggiato uno scontro con loro, appare subito evidente che il sistema di combattimento è simile a quello di Arkham City, se si eccettuano un paio di ritocchi, come l’introduzione di un sistema di monitoraggio che valuta l’efficienza che il giocatore ha in battaglia. A completare il quadro dell’offerta proposta da Warner Bros Games Montreal c’è un’interessante modalità multigiocatore. Questa impegna un totale di otto utenti divisi in tre squadre: una soluzione voluta da Splash Damage, l’azienda inglese specializzata nella creazione di mappe aggiuntive per l’online che ha curato la sezione, per creare delle dinamiche più varie all’interno degli scenari da giocare. Due videogiocatori impersonano Batman e Robin, mentre i restanti sei si dividono in due squadre da tre scagnozzi riconducibili alle figure dei super criminali Joker e Bane. Mentre i primi devono atterrare i nemici uno dopo l’altro, fiaccandone il morale fino alla ritirata, muovendosi, volendo, nell’ombra e sfruttando elementi architettonici come i Gargoyles e i condotti sotterranei per cogliere di sorpresa le proprie vittime, gli altri devono preoccuparsi di restare in vita e detenere la maggior porzione di territorio possibile.
Valutazione: 8.5/10