Borderlands, sviluppato da Gearbox Software, è uno dei giochi su cui si sono spese tante parole. In un lontano futuro numerose navi colonizzatrici atterrano su Pandora, un pianeta ai margini della galassia; i coloni sono alla ricerca di una vita migliore e sperano di diventare ricchi sfruttando le risorse minerarie. Molti capiscono che il pianeta ha ben poco da offrire e la situazione degenera quando le compagnie minerarie abbandonano il pianeta lasciando gli abitanti degli insediamenti a disposizione dei criminali addetti ai lavori forzati. A questo punto alcuni coloni tentano di arricchirsi depredando le numerose e misteriose rovine aliene sparse su Pandora e così essi scoprono la Cripta, un gigantesco bunker alieno che si dice contenga preziosa tecnologia e segreti dal valore inestimabile. Nessuno sa come accedere nella Cripta ma forse un nuovo colono, appena giunto nella cittadina di Fyrestone, potrebbe risolvere il mistero e portare la pace nella galassia.
Borderlands utilizza una versione cel-shading modificata dell’Unreal Engine 3, noto come Willow Engine. Sulle versioni per console, sono riscontrabili alcune sostanziali differenze.
Il titolo offre tanto divertimento e oltre alla campagna in single player, Borderlands esplode nelle partite con più giocatori. Il menù è ricco, si può giocare cooperativamente in rete, in locale via uplink o split screen in verticale. La perfetta calibrazione delle quattro classi presenti porta in dote al gioco oltre alla frenesia dell’azione in prima persona anche una buona parte tattica. Nelle terre selvagge Intendiamoci non si gioca seguendo strettamente i paletti imposti dal proprio personaggio (per fortuna ad esempio, tutti possono curare gli altri) ma saper combattere al meglio delle proprie possibilità i nemici è fonte di grande soddisfazione.
I principali difetti riscontrati risiedono nell’intelligenza artificiale molto basilare e nel ripetersi di alcune missioni nel single player.
In complessivo, un ottimo RPG.
Valutazione: 8.5/10