DriveClub
Scritto da redazione | in Copertina, PS4 |

largeAnche se il tour è tranquillamente affrontabile offline, il titolo di Evolution Studios chiede con forza al giocatore di essere connesso ad Internet, in maniera tale da accedere a tutto un mondo fatto da classifiche per ogni singolo aspetto, ma soprattutto di sfide costanti mentre si gareggia contro altri giocatori, nella propria lista amici e non. Il gioco memorizza tutto lo storico di cosa si è fatto, e mediante una comoda opzione è possibile inviare sfide ad altri giocatori per il tempo migliore o per la derapata maggiore. Questa parte gode di un menu dedicato che indica quelle in corso, inviate e ricevute; alla loro scadenza si ottengono punti fama in base al proprio piazzamento. Inoltre sono presenti i Club, composti da un massimo di sei persone: la propria squadra ha una precisa identità, è dotata di un proprio livello alla cui fama contribuiscono tutti mentre si gioca anche da soli, ha classifiche dedicate e permette di accedere ad ulteriori macchine, come la Pagani Zonda R. Il Club rappresenta in pratica l’estensione di tutto quanto presente in singolo, compresi gli ulteriori obiettivi interni che premiano l’utilizzo di un produttore e altro, con la possibilità come detto di poter contribuire non solo in multiplayer, ma anche in maniera asincrona. Le auto disponibili al lancio sono 50 e tutte europee, con le nostre Pagani, Alfa Romeo 4C, Ferrari FF, 430 Scuderia, 458 Italia, 599 GTO e F12 Berlinetta, e sono divise in cinque classi di potenza, sublimate dalle veloci e indomabili Iper. Ogni bolide è caratterizzato da quattro parametri, che riguardano accelerazione, velocità, maneggevolezza e derapata, i quali combinati tra loro danno un feeling col sistema di guida differente. Se all’inizio è piuttosto semplice affrontare il tracciato e le curve, con compatte potenti ma ancora “tranquille” (Mini, A1), quando si arriva ai pesi massimi le cose cominciano a farsi complicate, perché questi missili su quattro ruote hanno la tendenza ad andare in testacoda (soprattutto quelli con maneggevolezza bassa e derapata alta) e necessitano una gestione migliore in curva ed accelerazione. Il modello di guida di DRIVECLUB è infatti sicuramente arcade di impostazione, ma restituisce un buon grado di profondità e appagamento proprio grazie a questi parametri; il gioco tra le altre cose suggerisce una guida pulita e con poche sbavature, se si impatta pesantemente contro altre autovetture o si tagliano vistosamente le curve, c’è una penalità di qualche secondo durante il quale non è possibile aumentare la velocità. C’è da dire però che non tutti i percorsi godono dello stesso livello qualitativo, soprattutto quelli in pista, all’interno dei quali il contorno è più scarno e si scorgono alcune infami strutture derubate dei poligoni. Tanta beltà grafica si paga con trenta fotogrammi al secondo, i quali onestamente pesano poco trovandoci dinnanzi ad un gioco arcade- Nessuna criticità invece per la parte audio: in DRIVECLUB i ruggiti dei motori sono eccezionali ed esaltati da un buon impianto stereo, il suono cambia in base alla visuale ed alla prospettiva, ed è davvero diversificato da macchina a macchina. La musica fa il suo onesto lavoro nei menu e l’abbiamo disattivata subito in gara come da cosa buona e giusta, nota finale dedicata ai caricamenti pre-gara, che vanno dai cinque ad un massimo di quindici secondi prima di partire in gara, e non danno mai fastidio.

Valutazione: 8/10

RobyIsAwesome90

Note su - Le mie passioni più grandi sono le scienze, i giochi d'intuito e il wrestling. Mi piace recensire i giochi sia belli sia brutti ma soprattutto quelli belli perchè mi diverto di più. Sono graditi i commenti e se volete chiedermi di recensire qualche gioco fatelo pure perchè sarò ben lieto di farlo.