La premessa di Hohokum è stilizzata quanto il suo look. Controllerete un lungo serpentello colorato, in grado di svolazzare più o meno ovunque, alla ricerca dei suoi simili dispersi. Si parte da una sorta di ipnotica danza di gruppo, per poi aprire portali verso svariate dimensioni dove vi sarà richiesto di risolvere alcuni enigmi per stanare i vostri compagni dal posto in cui si nascondono. Al vostro serpente è concesso solo di “urtare” gli elementi dello scenario, e saranno questi a reagire all’urto nei modi più disparati. A voi resta solo il compito di osservare le reazioni, e sfruttarle nel giusto ordine per dare il via a specifici eventi e completare così il quadro.
La cosa più stupefacente è che ogni rompicapo è esclusivamente visivo, non ci sono aiuti, obiettivi o strade in cui si è costretti ad andare. Ogni schermata di Hohokum è un’esplosione di creatività, ogni posto è vivo e affascinante, e la bellezza è tanta e tale da riuscire in parte a coprire e persino a supportare la semplicità eccessiva del gameplay e le sue mancanze.
Valutazione: 8/10