Knack
Scritto da redazione | in Copertina, PS4 |

Tra i titoli di lancio di Playstation 4, Knack è stata la prima esclusiva presentata, eppure ha catturato l’attenzione di ben pochi. Anche se i personaggi lasciavano a desiderare e le fasi visionate parevano alquanto banali, con un pedigree del genere alle spalle del director era lecito aspettarsi un piccolo gioiello, magari in grado di stupire con sprazzi di genialità e trovate inaspettate. Poi il gioco è finalmente arrivato tra le nostre mani e… mamma che cantonata che abbiamo preso. Lasciate ogni speranza o voi che entrate, perché questo titolo è un girone dell’inferno dello sviluppo videoludico, un luogo brullo, arido e desolante da cui sarebbe il caso di scappare a gambe levate.

Anche se poco più alto di un neonato, il nostro protagonista è in realtà una poderosa macchina da guerra, capace di crescere a dismisura assorbendo reperti sparsi per il mondo di gioco. Riesce pertanto a conquistare subito tutti con i suoi poteri ed è spedito seduta stante a eliminare la minaccia verde, con buona pace del losco inventore Viktor e dei suoi robot da battaglia.

Preso in mano il pad, sarete introdotti al sistema di gioco tramite un semplice primo atto, con la tipica funzione di tutorial. Si tratta di una serie di stanze e corridoi, popolati da nemici, trappole, qualche piattaforma mobile e alcuni proiettili da schivare. Accettabile come inizio, e abbastanza vario da lasciar pensare a una notevole evoluzione nelle fasi successive. Peccato che quest’evoluzione non arrivi. Mai. Ogni singolo livello in Knack è strutturato in questo modo: corridoio, piazzola ripiena di nemici da eliminare, corridoio, altra piazzola, e via così fino al boss di fine quadro. E’ un’infinita serie lineare di scontri, intervallata da qualche ostacolo o piattaforma, e da sezioni “alternative” in cui l’originalità è non pervenuta. Non esageriamo, ogni singolo momento che in Knack potrebbe dare il via a una situazione un po’ diversa dal solito è ignorato, ogni fattore capace di mutare sensibilmente il gameplay o di offrire un po’ di brio non è sfruttato. Il protagonista può crescere a dismisura raccogliendo reperti, ma il suo ingrandimento porterà solo ad affrontare nemici più grossi, è capace di assorbire pezzi di ghiaccio allo stesso modo, ma non farà altro che crescere con un limite di tempo prima dello scioglimento, e così via, con cristalli che si limiteranno a renderlo invisibile ai sensori laser, e fasi “stealth” ridicole dove aggirare il nemico è talmente facile da sembrare quasi un’aggiunta scherzosa.

C’è un multiplayer locale che rende la situazione più accettabile, donando al secondo giocatore il controllo di un Robo-Knack molto utile per superare le sezioni più fastidiose, ma non basta certo a risanare una struttura così malandata.

Come se non fosse sufficiente, la natura “next gen” del titolo non la si vede nemmeno nel comparto tecnico.

Già dal primo livello si notano ambientazioni povere e un livello di dettaglio poligonale non esaltante, ma trattandosi del tutorial la cosa passa in secondo piano. Quando però si arriva ai livelli successivi, e si nota che la situazione non è migliorata di molto, è giusto iniziare a farsi delle domande. I modelli poligonali non sono di molto superiori a quanto sia già apparso in titoli dallo stile cartoonesco su PS3, le mappe, oltre che limitate, non vantano oggetti particolarmente elaborati né viste di grande effetto, e l’unico elemento curato pare essere proprio il costrutto controllato dal giocatore, Knack, composto da dozzine e dozzine di forme tridimensionali.

Il sonoro, perlomeno, è di alta qualità, con un doppiaggio in italiano degno di lode.

La longevità si attesta sulla dozzina di ore, con qualche sorpresa extra per chi troverà tutti i segreti e vorrà ricominciare la campagna da principio. Credeteci comunque quando vi diciamo che, una volta completato Knack, difficilmente vorrete rivederlo.

Valutazione: 4.5/10

RobyIsAwesome90

Note su - Le mie passioni più grandi sono le scienze, i giochi d'intuito e il wrestling. Mi piace recensire i giochi sia belli sia brutti ma soprattutto quelli belli perchè mi diverto di più. Sono graditi i commenti e se volete chiedermi di recensire qualche gioco fatelo pure perchè sarò ben lieto di farlo.