Ogni tanto le decisioni prese dalle grandi case in campo marketing scatenano dei facepalm così imponenti da mettere a rischio l’integrità del setto nasale di chi li esegue. Si vedono di continuo scelte commerciali assurde, in completa controtendenza con l’evolversi del mercato e destinate al fallimento, eppure seguite con cieca fiducia dalle case coinvolte come se potessero effettivamente portare un guadagno.
In Sports Champions 2 le specialità disponibili sono sei: bowling, golf, boxe, tiro con l’arco, sci e tennis. In pratica tutte le attività del primo gioco tranne una sono state buttate al vento, in favore di sport più indicati all’uso del controller. Ogni specialità offre un comodo e chiaro tutorial, che permette di prendere la mano con i controlli quasi istantaneamente. Si vede chiaramente che il titolo è pensato per il Move, la periferica è responsiva come non mai, praticamente priva di ritardo nel puntamento e molto più precisa del solito. Il risultato ottenuto è ottimo in quasi tutte le specialità e supera in certi casi di qualche spanna quanto visto nel capitolo precedente. Sarebbe bello vedere il motion controller di Sony implementato in questo modo ogni singola volta, ma temiamo sia un’utopia.
Tra i sottogiochi forse quelli meno riusciti sono il pugilato e il bowling, non perché il sistema su cui si basano sia mal calcolato, ma perché contengono alcune imprecisioni che sembrano mancare dalle altre opzioni. La boxe ad esempio se la cava benone quando si tratta di leggere la velocità dei movimenti e risulta giocabile anche con un solo Move grazie a un layout piuttosto furbo dei tasti, ma è meno impeccabile nella lettura dei “pugni caricati” (che richiedono un ampio movimento all’indietro del braccio), e nello spostamento della guardia se non sia ha molto spazio a disposizione.
Anche esteticamente ci sono stati dei miglioramenti. Sports Champions 2 offre uno stile grafico leggermente più caricaturale, cartoonesco e riuscito del predecessore, che permette di personalizzare i propri atleti e dona un po’ di carattere ai personaggi. L’operazione è riuscita però solo in parte, perché se da un lato alcuni volti sono ben riusciti, altri sono così brutti da sembrare preoccupanti mutazioni genetiche. Carina l’idea di inserire vestiti personalizzabili per ogni sport, molti dei quali sbloccabili a forza di completare sessioni. Aggiunge un po’ di longevità al gioco in singolo, anche se si tratta chiaramente di un contentino. Lodevole infine la fluidità dello splitscreen. Testato in coppia il titolo non sembra perdere punti, anche se gli incartamenti possono raramente capitare.
Valutazione: 7/10