In The Baconing, Deathspank, dopo aver sconfitto tutti quanti i suoi nemici, è notevolmente annoiato. Il nostro eroe decide quindi di provare contemporaneamente tutti quanti i tanga della virtù faticosamente guadagnati in Thongs of Virtue.
La sceneggiatura, pur nella banalità non-sense delle vicende narrate, è il punto forte di questo titolo. Si ha che fare con dialoghi mai troppo lunghi, piacevoli, sempre divertenti ed esilaranti: l’umorismo è rimasto immutato, col medesimo stile che, possiamo dirlo, caratterizza le sempre più spassose e paradossali avventure di Deatspank. Il gameplay presenta la semplice, immediata e collaudata formula di un hack and slash alla Diablo già apprezzata nei due precedenti capitoli, dove basta un semplice click del mouse sui nemici per attaccarli. Il sistema di controllo non si rivela essere sempre precisissimo, ma con la tastiera si possono eseguire anche dei piccoli spostamenti più precisi.
L’unica vera novità di The Baconing è l’introduzione di una shield bash che permette a Deathspank di crearsi degli spiragli in mezzo alle orde di nemici che deve affrontare, aggiungendo qualcosa in termini di profondità e varietà dando la possibilità di scegliere se affrontare i nemici dalla distanza o tuffarsi a testa bassa in mezzo a loro. Alla lunga il titolo diventa ripetitivo e per coloro che hanno difficoltà nella lingua inglese, non farà particolarmente piacere sapere che il titolo è completamente ed esclusivamente in inglese.
Valutazione: 7/10