In Assassin’s Creed China vestirete i panni di Shao Jun, un’ex concubina divenuta assassina e ormai avviata sulla strada della vendetta, dopo che i templari hanno sterminato l’ordine in oriente. Jun si fa rapire senza opporre resistenza, per avvicinarsi a uno dei responsabili del massacro. Inizierete quindi la vostra avventura dietro le sbarre di una cella sospesa dopodiché dovrete superare un esercito di guardie per arrivare lentamente fino alla testa dell’organizzazione che vi ha reso, volenti o nolenti, uno degli ultimi assassini del continente.
Una linea narrativa piuttosto scarna, che sembra seguire il filone degli ultimi capitoli principali e voler lasciar perdere almeno in parte il peso della trama per concentrarsi sul gameplay. C’è solo un problema: il sistema di gioco di China non è originale.
Assassin’s Creed China è un titolo in 2.5D, quindi un gioco prevalentemente bidimensionale con la terza dimensione utilizzata per dei cambi di profondità o spostamenti improvvisi della visuale.
Esattamente come in Mark of the Ninja, China presenta guardie con una visuale conica e ben definita, zone di oscurità e porte dove nascondersi, rampini che permettono di arrampicarsi e pareti scalabili, uccisioni silenziose di vario tipo e da varie posizioni, gadget utili per distrarre gli avversari e persino un punteggio variabile in base alle prestazioni e allo stile di gioco adottato.
Valutazione: 7.5/10