Assassin’s Creed 3 Liberation è stato presentato come una delle killer application di PlayStation Vita di questa fine dell’anno. In fin dei conti, almeno dal punto di vista qualitativo, quella di Ubisoft è stata per fortuna una scelta assolutamente vincente: Liberation è principalmente un bel gioco, poi “anche” un vero Assassin’s Creed in formato portatile. Con tutti i pro e contro del caso.
Liberation rispetta in pieno tutti i canoni della serie, mantenendo intatte le caratteristiche che fanno amare il franchise a milione di persone in tutto il mondo. Ma Sofia non si è limitato a questo, e ha giustamente inserito qualcosa d’inedito per dare gusto a una portata già saporita.
In positivo troviamo il sistema dei travestimenti, che permette alla protagonista Aveline di utilizzare tre abiti diversi a seconda di ciò che richiede il momento o la missione in corso con differenze anche piuttosto pesanti sulle armi messe a disposizione del giocatore. Indossando un abito da signora sarà ad esempio impossibile immaginare di ripetere le stesse scalate di edifici e alberi che si farebbero con la normale veste da assassina, in compenso però l’aspetto nobile ed elegante darà la chance di sedurre le guardie e colpirle quando meno se lo aspettano, cambiando in questo senso l’approccio classico ai vari incarichi assegnati. Ad accompagnare un gameplay forse non particolarmente profondo, ma sempre immediato ed efficace come ben si concede a questa serie, c’è un buon numero di missioni non particolarmente complicate o lunghe, ma che è in grado di trattenere fino al termine. Nessuna preoccupazione per la longevità, poiché impiegherete tra le 15 e le 20 ore per completare tutto come si deve, soprattutto se fate parte di quel gruppo di giocatori precisi che ha il desiderio di raccogliere tutti gli oggetti e segreti disseminati nei vari punti della mappa dagli sviluppatori. Il level design in generale non è particolarmente innovativo ma neanche da buttare. Non sorprende né delude, ma si limita a svolgere il compito per offrire ai fan di Assassin’s Creed quello che si aspetterebbero, e a chi non ha mai provato finora un episodio della serie di scoprire un gioco bello e divertente.
Appunto negativo se la merita purtroppo la trama. La vicenda di Aveline de Grandpré, assassina dalle origini franco-africane che, nonostante la vita agiata che ha la fortuna di vivere in un periodo di grandi cambiamenti per le colonie che sarebbero diventate i primi Stati Uniti d’America, decide di combattere per proteggere poveri e innocenti. Pur lodando l’indubbio fascino dell’ambientazione, la storia è molto sottotono, condizionata forse dall’essere uno spin-off e dunque di natura meno interessante rispetto i capitoli principali. Ma a prescindere da questo, si poteva fare di più poiché ogni cut-scene, seppur ben fatta e girata, sembra solo un pretesto per avviare una nuova missione con uno sviluppo della storia mal studiato e in fin dei conti poco coinvolgente.
Il motore grafico colpisce in negativo all’inizio a causa di lapalissiani difetti grafici ma con il passare dei minuti ci si concentra più sui pregi, e nonostante l’ottimizzazione, Liberation è uno dei migliori giochi dal punto di vista grafico disponibili su PlayStation Vita. Bene anche l’aspetto sonoro, con un discreto doppiaggio in italiano e una buona colonna sonora, anche se in certi tratti un po’ ripetitiva. Presente infine una modalità multiplayer, ma trattandosi in pratica soltanto di un mini-gioco è come se non esistesse.
Valutazione: 8.5/10