Questo quinto capitolo è il migliore della saga, sia dal punto di vista dei contenuti, sia per quanto riguarda il sistema di combattimento, che risulta essere senza dubbio il più affinato tra tutti. Il Triangle System di Dead or Alive riesce a essere sufficientemente profondo e appagante, premiando gli utenti che sanno come sfruttare a dovere la varietà e il perfetto tempismo. In questo senso, bisogna segnalare piccole e influenti migliorie che tagliano le gambe agli utenti meno precisi, in favore di chi è abituato sfruttare i modi ideali per portare a segno delle contromosse perfette o ripetuti juggle. Anche il bilanciamento presenta meno lacune, ma è innegabile che il divario tra alcuni personaggi sia ancora piuttosto evidente, soprattutto quando si vanno a scontrare lottatori agili e più deboli come LeiFang e Hitomi, contro colossi lenti e devastanti come Bass e Bayman. Va indubbiamente elogiata la modalità allenamento, semplicemente la più completa in assoluto tra tutti i picchiaduro presenti sul mercato. Oltre al training libero, è possibile eseguire tutte le mosse che vengono di volta in volta indicate su schermo, e anche le combo più complesse, così da essere virtualmente pronti per gli incontri più difficili.
La modalità Avventura ha come di consueto una narrativa davvero pessima. Infatti, la scelta adottata è stata di avere una storia unica che potesse coinvolgere tutti i personaggi, risultando in fin dei conti un minestrone che di invitante ha solo la struttura. Il punto, però, è che quelli inseriti dopo l’originale Dead or Alive 5 non fanno la loro apparizione nella timeline, pertanto il pacchetto appare più come una scatola dentro cui è stato inserito a forza tutto ciò che mancava inizialmente. I lottatori aggiunti sono Raidou, conosciuto ai più per essere apparso nel primo DoA, e Honoka, abbastanza anonima sia per caratterizzazione, sia per il moveset che è un miscuglio delle tecniche già usate da altri. Tra le arene disponibili, invece, non c’è nulla di nuovo, ma solo due stage che fanno rispettivamente ritorno da DoA e DoA 2: Danger Zone e The Crimson. Da segnalare è anche l’utilizzo di un motore grafico che introduce un nuovo sistema di renderizzazione della pelle e del movimento di seni e natiche, da sempre elementi chiave per la popolarità della serie.
Valutazione: 8/10