Il tema centrale di Earth Defense Force 2025 risiede nelle quattro classi di personaggi disponibili, che possiamo selezionare all’inizio di ognuna delle ben ottantacinque missioni che compongono la campagna in single player. La classe Ranger si pone come la tradizionale scelta bilanciata, è dotata di un’armatura media e di un ottimo grado di mobilità, mentre la dotazione di partenza è composta da una mitragliatrice e da un lanciamissili. L’attacco dei mostri giganti C’è poi la classe Air Raider, la tipica unità di supporto la cui utilità, però, è abbastanza dubbia. Questo personaggio, infatti, non può far altro che veicolare l’attacco delle truppe controllate dall’intelligenza artificiale, lanciando dei segnali luminosi per segnalare la posizione dei nemici. Potrebbe avere una qualche valenza all’interno di un team online, ma il gameplay non vanta chissà quali sfaccettature strategiche e dunque la scelta di inserire questa figura ci è sembrata quantomeno discutibile. Passiamo quindi alle classi più estreme e spettacolari, le Wing Diver e i Fencer. Le prime sono in pratica un corpo speciale femminile con in dotazione una corazza leggera, un jetpack che le rende le unità dotate della migliore mobilità possibile e due armi, una leggera per gli scontri ravvicinati e un cannone al plasma in grado di provocare spettacolari esplosioni. La classe Fencer è infine quella più “pesante”, dotata di un’armatura impenetrabile e di boost che gli permettono rapidi scatti in avanti, ma al contempo lentissima negli spostamenti. I Fencer possono equipaggiare più armi delle altre classi, e la loro potenza è devastante. In base alle missioni completate e agli oggetti raccolti sul campo, è possibile sbloccare nuove armi per ogni classe e dunque aumentarne in modo importante l’efficacia in battaglia. Ciò costituisce di fatto un elemento d’interesse ai fini della rigiocabilità, poiché bisogna affrontare le missioni con tutti i personaggi per poterli far “crescere” allo stesso modo e non trovarsi, dunque, in difficoltà durante gli ultimi e più difficili stage, quando magari la situazione richiede l’uso di una classe piuttosto che un’altra.
Il comparto tecnico è viziato da crolli nel frame rate proprio laddove le sequenze si fanno più spettacolari, ad esempio quando ci alziamo in aria con una Wing Diver per bombardare da lontano gli insetti a colpi di cannone al plasma, distruggendo in sostanza tutto ciò che ci capita a tiro, oppure quando entrano in campo le unità aliene più impressionanti. Inoltre il sistema di combattimento è molto semplice, per lo più basato su due o tre manovre che sono ripetute all’infinito ma che non producono quella sensazione che ci si aspetterebbe dall’uso di armi così potenti. Gli aspetti positivi nel gioco risiedono nella longevità, nel gran numero di missioni e nella spettacolarità di alcune situazioni.
Valutazione: 6.5/10