L’ambientazione di How To Survive corrisponde a un’isola caraibica su cui siamo naufragati, completamente invasa da creature assetate di sangue.
Gli sviluppatori del gioco hanno preferito buttarla sull’ironia, cercando di spiegare al giocatore come si può sopravvivere su di un’isola nel bel mezzo di un’apocalisse zombie. E il risultato, per certi versi, è davvero buono.
Il giocatore giunge sull’isola dopo un naufragio, ed è subito accolto da uno dei pochi superstiti presenti. Questi gli indicano come costruirsi la prima arma rudimentale – un bastone – e come affrontare i primi morti viventi.
Dopo le prime mazzate e le prime uccisioni, è possibile raccogliere il bottino dei nemici, i quali forniscono dei materiali necessari per costruire nuove armi. Il loot e il crafting sono infatti due elementi fondamentali di How To Survive, nonché due fra gli elementi più divertenti del gioco. In breve, attraverso la raccolta e la combinazione di oggetti, è possibile ottenere armi sempre più potenti. Queste si dividono in armi da mischia e armi a distanza, le quali sono caratterizzate da due sistemi di controllo molto diversi tra loro. Le armi da mischia, infatti, si controllano con la pressione di un semplice tasto. Dal momento in cui si preme il tasto al momento in cui la mossa è eseguita passa qualche istante. In ultima analisi, non si tratta di un problema di latenza, ma di una scelta degli sviluppatori che obbligano il giocatore a calcolare il proprio tempismo nell’attacco. La cosa funziona abbastanza bene nel momento in cui ci si trova a fronteggiare uno zombie, ma mette in seria difficoltà in giocatore quando si viene completamente circondati. Non si può certo considerare un aspetto negativo, ma in alcuni casi la sensazione è che i comandi rispondano poco ai comandi del giocatore. Le armi a distanza, invece, implicano una configurazione dual-stick, in cui si prende la mira con l’analogico destro. Mantenendo la mira su di un nemico, il mirino si stringe fino a colorarsi di rosso: in quel momento si ha la garanzia di poter ottenere un danno critico. Poiché l’operazione di mira richiede del tempo, non è possibile ottenere sempre dei colpi critici nelle situazioni più concitate, ed è chiaro che gli sviluppatori hanno lavorato bene per bilanciare quest’aspetto del gioco.
La mappa di gioco – suddivisa in diverse isole – offre diversi segreti e varie pagine sparse di uno strano manuale. How To Survive include infatti un libro scritto dal misterioso Kovac, un personaggio abbastanza impazzito che ha fatto della sopravvivenza una sorta di hobby.
Kovac a parte, nel gioco non vi sono personaggi memorabili. Ma poiché l’accento è posto sulla sopravvivenza e sullo sterminio di zombie (che si respawnano in continuazione), la cosa non è particolarmente indicativa.
Valutazione: 7.5/10