I deviant sono una banda di alieni precipitati sul nostro pianeta e costretti a ricostruire la propria astronave sfuggendo anche alle grinfie dei robot malvagi che vogliono catturarli. Nonostante la presenza di una “modalità storia”, di narrativo in Little Deviants c’è ben poco e le cutscene che introducono i vari stage sono a tratti incomprensibili, ma sicuramente non è questo l’obiettivo del gioco e perciò è abbastanza inutile fare i pignoli sulle lacune narrative di quello che vuole essere, a tutti gli effetti, un semplice contenitore di minigiochi. I deviant vivono le loro avventure in un mondo poligonale che non mostra pienamente i muscoli della console. Non servono assolutamente i tasti e gli stick analogici o la croce direzionale per giocare, tutto si controlla con il touch-screen frontale o dorsale, con il sensore di movimento, perfino col microfono. A parte lo sporadico uso dei tasti dorsali in una manciata di mini-game, l’uso dei tasti convenzionali è completamente abolito a favore di un’intuitiva navigazione dei menù tramite touch-screen e dei vari metodi di controllo imposti di volta in volta dal minigioco di turno. Sulla carta l’idea è ottima, ma l’esecuzione lascia un po’ a desiderare.
Little Deviants propone una trentina di minigiochi divisi in sei “regioni”: all’inizio del gioco, possiamo accedere a una sola regione e minigioco e soltanto raggiungendo un certo punteggio è possibile sbloccare il minigioco successivo. Little Deviants sembra porre l’accento sopratutto sui punteggi raggiunti in ogni minigioco, sul quale dovrebbe basarsi la totale rigiocabilità del titolo, tant’è che è possibile confrontarli online con quelli dei nostri amici in possesso della loro console e di una copia del gioco. Da questo punto di vista, quindi, Little Deviants offre sicuramente una più che discreta quantità e varietà di minigiochi basati sulle peculiari caratteristiche della macchina, il problema non è soltanto il fatto che non sono tutti accessibili dall’inizio, e ci sembra pure giusto, ma più che altro che alcuni di essi sono davvero frustranti e poco divertenti, sopratutto per l’implementazione discutibile delle suddette feature. Sono solo due esempi della qualità altalenante dei vari minigiochi inclusi nel pacchetto, che passano dunque dall’essere davvero divertenti e appaganti a diventare veri e propri esercizi di frustrazione, peraltro difficilmente fruibili in ambienti in cui tutto sommato potrebbe essere poco appropriato dimenarsi come matti per colpire robot immaginari nella stanza. Buon titolo che pecca per la poca profondità e varietà.
Valutazione: 7/10