In Rocket League si disputano partite di calcio usando al posto dei giocatori delle macchinine, con lo scopo ovviamente di insaccare la palla nella rete avversaria e totalizzare più goal possibili. I mezzi sono in grado di compiere acrobazie mirabolanti: saltare è la più semplice, ma premere una seconda volta il salto mentre si è a mezz’aria permette di effettuare uno “strafe roteante” nella direzione indicata. Una volta caricata la barra del turbo inoltre, tramite la raccolta di specifici power-up sparpagliati nel campo, è possibile fruire dalla spinta a razzo. L’arena di gioco è delimitata da pareti e soffitto invisibili ma, complice anche una fisica permissiva, la possibilità di correre su queste superfici c’è e ciò contribuisce a non spezzare mai il ritmo di gioco con seccanti inchiodate. Insomma, come avrete capito, questo titolo basa tutto sul suo concept da manicomio e su un gameplay maledettamente divertente. Rispetto al predecessore Rocket League introduce alcune novità, soprattutto per quanto riguarda l’estetica dei veicoli, vero tallone d’Achille della precedente incarnazione. Man mano che si gioca infatti vengono sbloccati nuovi bolidi, differenti tra loro solo per estetica, e varie parti per personalizzarli come ruote, adesivi, verniciature, antenne e tanta altra roba gustosa.
Valutazione: 8.5/10