In Rocksmith una volta collegato lo strumento alla console mediante il cavo contenuto nella confezione siamo già pronti a strimpellare come si deve. Tutto quello che viene richiesto è l’inserimento di un controller in modo da poter permettere la navigazione dei menu, impossibile per ovvi motivi attraverso il solo strumento. Giunti alla schermata iniziale sarà possibile decidere se utilizzare chitarra o basso: per scusarsi del ritardo nel rilascio del titolo in territorio dovuto da cause di forza maggiore, Ubisoft ha ben pensato di introdurre il supporto al secondo direttamente nel disco di gioco, disponibile nei nostri negozi a partire dal 27 settembre. Nel caso in cui possedeste solamente la chitarra, però, nulla da temere, in quanto il titolo offre persino la possibilità di emularlo tramite il solo utilizzo delle sue prime quattro corde.
All’inizio di ogni traccia vi verrà chiesto di accertare il corretto tuning di ogni corda, ed eventualmente vi verrà mostrato come agire per regolare il tutto in modo ottimale. La procedura verrà sempre utilizzata e sarà un fattore particolarmente utile per i brani caratterizzati da accordature non standard che richiedono una modifica da parte dell’utente, il quale, se non particolarmente navigato, potrebbe ritrovarsi spiazzato nella maggior parte dei casi non sapendo su quale chiave agire.
La modalità Carriera procede in modo parallelo per i due strumenti, con punteggi complessivi indipendenti ma concerti che sono sostanzialmente i medesimi in quanto a tracklist, i cui brani dovranno essere suonati singolarmente una prima volta per superare la fase di qualificazione e, successivamente, tutti insieme in un’unica run.
Avviata la canzone, a schermo comparirà una corsia sulla quale scenderanno con velocità variabile le note da suonare. Differentemente da quanto già visto in passato nella cerchia dei rhythm game, però, la difficoltà dell’esecuzione non sarà fissa per tutta la durata dell’esibizione: in base all’andamento e alla bravura dimostrata in particolari sezioni del brano il titolo modificherà automaticamente il grado di complessità e, di conseguenza, il numero di note a schermo, introducendo anche powerchord e accordi di varia natura che sapranno dare del filo da torcere al più bravo musicista, rendendo al contempo la sfida più interessante e appagante. Se sarete particolarmente abili, infine, analogamente a quanto accadeva con i primi Guitar Hero, il pubblico chiederà a gran voce l’encore, “obbligandovi” di fatto a soddisfarlo mediante l’esecuzione di un ulteriore brano.
Completati diversi concerti con successo, il titolo vi attribuirà punti necessari per sbloccare, oltre ai nuovi brani, nuove tecniche, attrezzature di vario genere e minigame.
La componente sonora gioca ovviamente un ruolo fondamentale nei rhythm game, e in Rocksmith la tracklist presente sa soddisfare gran parte dei gusti musicali, con perle di artisti del calibro di Lenny Kravitz, Muse, Radiohead, Eric Clapton, Nirvana e tantissimi altri. Vi consigliamo tuttavia di armarvi di cuffie, poiché per godere appieno dell’atmosfera offerta è necessario alzare il volume come non mai, e vi assicuriamo che molto probabilmente familiari e vicini non sempre apprezzeranno.
Interessante anche la presenza del testo del brano nella parte superiore dell’interfaccia grafica, che ne notificherà l’avanzamento nonostante non sia possibile collegare un microfono USB e formare un duetto.
In ultima sede è d’obbligo citare l’importanza del sistema di calibrazione. Qualora riscontraste una mancata sincronia audio/video, avrete la possibilità di regolare i valori dei ritardi in modo da perfezionare le impostazioni e giocare in modo ottimale.
Valutazione: 7/10