Ron Gilbert è tornato. Ventidue anni dopo Monkey Island 2, il genio che ha rivoluzionato l’avventura grafica e lo storytelling nei videogiochi è nuovamente in azione.
The Cave mescola il platform classico con l’avventura grafica, presentando tutti gli elementi di Maniac Mansion abbinati alla giocabilità di Super Mario. Ci si muove agilmente saltando e correndo. Si può portare con sé solo un oggetto alla volta, rendendo le dinamiche di gioco molto più semplici e anche la risoluzione di enigmi più leggera. Neanche a dirlo, l’umorismo è un costante marchio di fabbrica sia nei dialoghi sia nelle situazioni e nella storia. Il gioco si apre e si chiude con due schemi “comuni”, da affrontare a prescindere dal giocatore scelto, a cui se ne aggiunge un altro nel mezzo. Se negli schemi personalizzati si rimettono in scena i peccati di ogni giocatore, in quelli comuni c’è la possibilità di compierne di nuovi, a dimostrazione della non esistenza del pentimento.
The Cave è in tutto e per tutto un’avventura grafica, sebbene la mobilità dei personaggi lo avvicini più al platform. Si corre, si salta ma non si muore mai, e l’obiettivo rimane sempre trovare oggetti e usarli per sbloccare nuove aree. Tutto si svolge nella caverna, dove, per passare da una sezione all’altra, occorre risolverle in sequenza. Alle volte, mondi che appartengono ai personaggi non scelti vengono attraversati (senza poter fare nulla) per dirigersi alla prossima area che interessi quelli selezionati all’inizio. Ottimo titolo che ci terrà in compagnia per un bel po’ di ore.
Valutazione: 8.5/10