Ci troviamo di fronte al gioco ufficiale della Grande Boucle. Cyanide ha puntato forte quest’anno sulla modalità Pro Team, rinnovandola e donandole finalmente un pizzico di sapore manageriale. Si parte dando un nome alla propria squadra e scegliendo uno sponsor che garantirà il budget sufficiente a partecipare ai primi eventi minori, per poi comporre il roster pescando da una selezione di atleti fittizi divisi tra giovani promesse e veterani. Ognuno di essi ha la propria specializzazione e le proprie qualità, quindi starà a noi creare il giusto mix per presentare una team competitivo fin dai primi appuntamenti. Critérium International e Delfinato rappresenteranno gli scogli maggiori da superare per arrivare a guadagnarsi la partecipazione al Tour, e non sarà facile: in ogni corsa a tappe dovremo raggiungere gli obiettivi imposti dagli sponsor, pena tagli netti al budget e conseguente caduta nell’oblio.
Durante una tappa ci ritroviamo a rivestire diversi ruoli, dal direttore sportivo che comunica attraverso la radiolina a quello del corridore, cambiando tra compagni di squadra in qualunque istante per controllarne lo sforzo, portarli in testa al gruppo, prendere la scia in una fuga e, se serve, rifocillarli con le barrette energetiche.
Senza sorprese o imprevisti da gestire però, ogni tappa si trasforma in una serie di ordini e brevi microgestioni dei corridori, che affronterete sfruttando il più possibile l’opzione di avanzamento veloce del tempo.Tour de France 2016, si rivela ancora una volta un titolo indirizzato ad un target ben preciso, lasciando poco margine a chi non apprezza ogni sfaccettatura tattica di una corsa ciclistica. Le sfide, nuova modalità affrontabile anche in split screen locale, non bastano di certo ad invertire questo trend, così come non aiuta un comparto tecnico ancora piuttosto grezzo.
L’impatto visivo è tutto sommato piacevole, ma viene subito stroncato da animazioni banali e texture spesso grossolane. Il pubblico è nuovamente rappresentato da una massa da omini che agitano meccanicamente le braccia a bordo strada e, salvo una manciata di spot chiave (come l’Arco di Trionfo o il Mont Ventoux), le ambientazioni soffrono di ripetitività e di una certa sensazione di vuoto.
Tecnicamente, in conclusione, Tour de France 2016 non raggiunge la sufficienza, altro problema che allontanerà una grossa fetta di giocatori occasionali dalle strade di Cyanide.
Valutazione: 6/10